Lo spettacolo produzione 2014 “DRIIN 612(O)b.SESSION “ Debutta a Roma presso il Teatro Antigone è una denuncia contemporanea , di una realtà sociale che vive il dramma dell’abuso affettivo e della violenza di genere conosciuta meglio come “Stalking”. Introdotto con l’art. 612 (bis, 2009) c. p., oggi è reato.
L’attenzione di questo spettacolo è rivolta all’atteggiamento ossessivo dell’intrusione nella vita privata, contatti indesiderati, azioni, pedinamenti, disagio ad accettare l’abbandono, giochi convulsi di un fragile malessere. Con questo spettacolo “Diamo voce al Silenzio…” L'estratto di 15 minuti dello spettacolo è stato presentato alla festa della creatività l'Aquila con le musiche interamente composte da Patrizia Barrilà.
Nel 2015 la coreografia è stata selezionata tra i diciotto finalisti internazionali del Premio Roma Danza presso l'Accademia Nazionale di Danza.
Ad oggi la produzione è ancora in distribuzione nelle programmazioni teatrali.
Dal programma di sala: Il pensiero fragile dell’uomo-animale che non accetta l’idea dell’abbandono, si sgretola in una realtà disturbata fatta di ossessioni e immagini , verso colei, vittima designata, di un malessere ribelle In uno scenario quotidiano, dentro le mura domestiche luogo di protezione, ( tra il soggiorno e la toilette) si consuma il dramma di una donna che vive l’abuso affettivo e la violenza di genere. Azioni e gesti di routine, apparentemente normali, sono modificati con le intrusioni e gli abusi dello Stalk, tanto da creare “gabbie mentali “ di un fragile disagio. Tra giochi convulsi, si respira l’atteggiamento di colui che tenta di mettere insieme i puzzle, senza rendersi conto della violenza arrecata, sbalzando tra equilibri instabili e condizioni distorte. “Pensa en mi” è la voce sofferente di quell’amore lontano… la luce dell’anima si spegne e i ricordi riemergono. La nostra denuncia contemporanea di questa realtà sociale non prosegue verso una narrazione conclusiva e definita, per il rispetto di tutte le donne, di chi ha subito o subisce violenza…, il nostro è un pensiero “bianco ed astratto”, lasciando a voi spettatori la dimensione giusta per poter riflettere… . All’interno del “mostro” c’è un bambino che piange.
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